C’è chi sogna di viaggiare nel tempo con una DeLorean e chi, più saggiamente, prende un regionale per Caserta. Chiaro, per il Turista Poltrente radicale il massimo del turismo ecosostenibile consisterebbe nel non spostarsi quasi mai da casa. Ma ovviamente un altro tipo di turismo ecosostenibile esiste, e si chiama: prendere un treno, scendere in una stazione semi-sconosciuta e camminare tra le pieghe del passato. È low cost, spesso slow, ma sorprendentemente ricco. Basta solo saper leggere tra le righe della tabella degli orari.
L’Italia dei castelli a un biglietto da te
Ti immagini già sul Frecciarossa? No, fermati un attimo: qui si parla di treni regionali, quelli che scricchiolano leggermente, hanno sedili vissuti e nomi di stazioni che sembrano usciti da un poema cavalleresco. Tipo: Roccasecca, Pontremoli, Canosa di Puglia.
Alcune tappe imperdibili?
- Ivrea (Piemonte) – Patrimonio UNESCO per l’eredità industriale di Olivetti, ma anche borgo medievale con castello, anfiteatro romano e viste spettacolari. E ci arrivi con calma, ovviamente.
- Ferentino (Lazio) – Con mura ciclopiche, terme romane, e una vista che fa invidia a molti borghi da copertina. Raggiungibile da Roma in poco più di un’ora.
- Monte Sant’Angelo (Puglia) – Se ti piacciono i santuari scavati nella roccia e i pellegrinaggi storici, questo è il tuo posto. Da Foggia c’è un trenino che ti porta quasi fin lassù.
- Chiusi (Toscana) – Una perla etrusca semidimenticata. Scavi archeologici, catacombe, un museo notevole, e… sì, c’è pure un lago. Tutto raggiungibile in treno.
Musei viventi, a portata di binario
Viaggiare con il treno ti obbliga (benevolmente) a rallentare. E, rallentando, scopri che l’Italia è un museo diffuso dove ogni fermata può celare una sorpresa. Qualche esempio?
- A Pietrarsa (Campania), proprio accanto alla stazione, c’è il Museo Nazionale Ferroviario: carrozze reali, locomotori e un salto nella storia delle Ferrovie dello Stato.
- Sulmona (Abruzzo), oltre a essere la patria del confetto, è il punto di partenza della Transiberiana d’Italia, un treno turistico che attraversa paesaggi mozzafiato e borghi storici.
- Faenza (Emilia-Romagna) – Nota per la ceramica e per un centro storico in cui il Medioevo convive amabilmente con l’aperitivo. Tutto a una manciata di minuti dalla stazione.
Treno + trekking = combo vincente
Per i più audaci: combina il treno con escursioni leggere. Molte stazioni secondarie si trovano nei pressi di cammini storici, come la Via degli Dei (tra Bologna e Firenze) o la Via Francigena.
Una proposta? Parti da Pontremoli, cittadina libraria e storica, e incamminati su un tratto della Francigena tra boschi, ponti medievali e silenzi rari. Poi risali sul treno, magari infangato e felice.
Sali, scendi, cammina, ascolta il rumore delle tue scarpe sui sampietrini e fatti sorprendere da piccole meraviglie non indicate nelle guide turistiche. I treni locali diventano così il tuo portale personale verso la Storia (quella con la S maiuscola).
Bonus: è anche green (e il pianeta ti ringrazia)
Prendere il treno non è solo romantico, ma anche sostenibile. Riduci le emissioni, non impazzisci per parcheggi, e contribuisci a mantenere vivi territori spesso dimenticati. È turismo responsabile, e anche un po’ rivoluzionario nel suo piccolo.
Senza contare che in molte regioni ci sono tariffe agevolate, biglietti integrati con musei e trasporti locali, oppure sconti per chi viaggia nei weekend. Turismo culturale e accessibile: esiste, e si chiama treno regionale.
Viaggio, memoria e merenda
C’è un aspetto che non va sottovalutato: il fascino della lentezza. In treno puoi leggere, guardare il paesaggio fuori (e questa già è una forma di turismo poltrente), ma puoi anche ascoltare podcast (indovina quali!) o semplicemente osservare i passeggeri. Il viaggio stesso diventa esperienza, non solo spostamento.
E poi, diciamolo, cosa c’è di meglio che scendere in una stazione secondaria, scoprire un borgo con tre anziani seduti in piazza, un museo comunale sorprendente, e finire il pomeriggio con un panino al prosciutto e vista collinare?
Il vero lusso? Tempo e curiosità
Il turismo curioso, storico ed ecosostenibile esiste. Basta guardare fuori dal finestrino di un regionale e lasciarsi sorprendere. Perché a volte, per viaggiare nel tempo, non serve la fantascienza. Serve un biglietto, una borraccia e la voglia di perdersi tra le storie che il nostro paese sa raccontare meglio di chiunque altro.
Ascolta il nostro podcast sul turismo poltrente
Se anche tu apprezzi il turismo lento, sostenibile… e godibile anche dal proprio divano, ascolta il nostro podcast: “Il turista poltrente“, con Antonio Chiarello.
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