Ogni giorno, siamo bombardati da una quantità di informazioni che i nostri nonni avrebbero impiegato anni ad assorbire. Email, social, notizie, messaggi, notifiche da app (spesso gratuite, che paghiamo in dati personali). Il nostro cervello lavora in modalità scan costante, cercando di filtrare ciò che è urgente da ciò che è solo rumore.
Quando l’informazione eccede la nostra capacità di elaborazione, scatta la sindrome da sovraccarico informativo (information overload). Questo stato non causa solo stanchezza mentale o burnout, ma ha un impatto diretto e pericoloso sulla nostra sicurezza digitale. La mente stanca è una mente vulnerabile, e i cybercriminali lo sanno bene.
La stanchezza digitale e il pericolo della disattenzione
La sicurezza informatica non è fatta solo di software, firewall e VPN. È fatta anche, e soprattutto, di attenzione umana. In altri articoli abbiamo già analizzato alcuni errori comuni, come riutilizzare le password o connettersi a Wi-Fi pubblici. Ma perché, nonostante la consapevolezza dei rischi, continuiamo a sbagliare?
La spiegazione è semplice: siamo saturi. L’eccesso di input genera una “fatica decisionale” (o decision fatigue) che ci spinge a cercare scorciatoie mentali. Questo si manifesta in diverse aree critiche:
1. Ignorare gli avvisi di sicurezza
Ricevi un avviso dal tuo antivirus, una notifica di accesso sospetto da Google, o un promemoria di aggiornamento del sistema operativo. Se sei già sommerso da notifiche di lavoro, messaggi WhatsApp e allarmi di breaking news, il tuo cervello tenderà a declassare questi avvisi come “rumore di fondo”. L’urgenza emotiva della notifica di un amico ha la precedenza sulla fredda urgenza di un patch di sicurezza. Ignorare gli aggiornamenti perché “non ho tempo” è uno degli errori più classici, lasciando aperte vulnerabilità note e sfruttabili
2. La vulnerabilità al Phishing
Il phishing è una trappola che sfrutta la fretta e la distrazione. Le email o gli SMS di phishing sono progettati per creare un senso di urgenza (utilizzando frasi come “Il tuo account è stato sospeso!”, oppure “Aggiorna i tuoi dati adesso!”). Quando siamo in sovraccarico cognitivo, non abbiamo le risorse mentali per fare la pausa necessaria per verificare il mittente o il link sospetto. Invece, clicchiamo d’impulso, perché vogliamo togliere l’informazione “urgente” dal campo visivo e tornare a concentrarci su qualcos’altro. L’attacco ha successo non perché il sistema è fallito, ma perché è fallita l’attenzione dell’utente.
3. Mancanza di Consapevolezza dei Dati Personali
Il sovraccarico informativo riguarda anche ciò che concediamo. Ogni volta che acconsentiamo a un nuovo servizio, accettiamo una privacy policy lunghissima, che nessuno legge (anche perché – potremmo tranquillamente pensare – è “troppo difficile da comprendere per chi non ha competenze specifiche”).
In un contesto di affaticamento, il clic su “Accetta tutto” è il modo più rapido per ottenere l’accesso all’app o al servizio. In questo modo, cediamo i nostri dati in cambio della comodità e della “gratuità”, senza la necessaria consapevolezza digitale. Per i bambini digitali, questa sorveglianza e normalizzazione dell’osservazione sono ancora più rischiose.
Ridurre gli stimoli per aumentare la sicurezza
La sicurezza non si ottiene solo comprando il software più costoso, ma recuperando la capacità di focalizzazione e di pensiero critico. Il digitale non è immateriale e i suoi rischi sono reali. Dobbiamo combattere il sovraccarico informativo per evitare di trasformare l’inattenzione in un rischio per i nostri dati.
Ecco alcune strategie per difendere la tua attenzione (e la tua sicurezza):
1. Limita le notifiche: Disattiva tutte le notifiche non essenziali per il lavoro o la vita privata. Riconquista il tuo silenzio mentale per poter sentire l’allarme quando è veramente importante.
2. Rituali di controllo: Invece di controllare le email tutto il giorno, stabilisci due momenti fissi. Quando controlli le email, fai un mini-audit di sicurezza: controlla attentamente gli allegati e verifica sempre l’indirizzo email completo dei messaggi sospetti.
3. Usa strumenti di protezione: Adotta subito un password manager per eliminare la fatica di creare e ricordare password complesse e uniche. Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA). Affidati a browser che bloccano i cookie di terze parti o motori di ricerca che non profilano l’utente (come DuckDuckGo).
4. Coltiva la noia: Sembra assurdo, ma la noia è il contrario del sovraccarico. Concediti pause senza scroll compulsivo. La noia è tempo sospeso che ti permette di riappropriarti del tuo ritmo e, di conseguenza, della tua capacità critica e decisionale.
La prossima volta che senti il peso dell’eccesso di informazione, ricorda: una mente affaticata è la migliore alleata di un criminale informatico. Riposare è una forma di sicurezza.
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